Benvenuti

Benvenuti

venerdì 10 maggio 2024

Magnifico

 Nel sussurro di una notte avvolta dal mistero dei sogni, si dipana una prosa soffusa e malinconica, come un riverbero di luci smorzate nel crepuscolo. Una storia intrecciata con fili di pensieri e ricordi, come le note di una melodia sospesa nell'aria.

In principio, come un sussurro appena udibile, nacque un sorriso che danzava leggero sulle labbra di un'anima in cerca di rifugio. Era un'eco di gioia, un'illusione fugace tra le pieghe del tempo. Eppure, come ogni cosa che sboccia nel silenzio, quel sorriso prese forma e colore, trasformandosi in un canto lieve, un canto che solo il cuore poteva udire.

Ma il destino intesse trame complesse, giocando con le vite come un artigiano abile tra le pieghe di un tessuto sognante. E così, quel sorriso si tramutò in un sogno, un sogno vago e incerto, come le stelle che si specchiano nell'acqua quiete di un lago.

Le parole danzarono intorno a quel sogno, come farfalle leggere che si librano nell'aria. Raccontavano di risate perdute nell'eco dei ricordi e di lacrime silenziose cadute nell'abisso . Ma soprattutto, quelle parole narravano di un'illusione, di un barlume di verità celato dietro un sipario di apparenze.

E così, mentre la notte abbracciava il giorno con dolcezza, quel sogno prese vita nel frusciare delle foglie d'autunno e nel profumo antico di un amore perduto. Una storia che si dipanava come un canto sommesso, come il richiamo di un tempo irrecuperabile.

Così, come un sussurro udito appena , il ricordo si univa al respiro della musica, danzando insieme nell'infinito abbraccio della notte e dei sogni.



giovedì 9 maggio 2024

Sul Mare della Vita


 Sul mare della vita

dove l'onda battente incontra scogli inermi e grigi,
Navigai , senza timone,
Verso il sogno di un amore smarrito.

L'orizzonte, cupo e impenetrabile,
Raccolse i sogni miei muti,
Come foglie che il vento
Schiaccia al suolo nell'eterno autunno.

Ora il cuore mio cova
ricordi e sogni ,
E nell'abisso nero del rimorso
Tuffa il guardo il mio spirito .

Ma il tempo, implacabile, sgretola
Le rovine dell'anima,
E sul mare della vita, ove l'onda
Battente incontra scogli inermi e grigi,

Navigo ancora, senza timone,
Verso un sole che non vedrò più .



domenica 5 maggio 2024

NON ANDARTENE DOCILE IN QUELLA BUONA NOTTE

 Non andartene docile in quella buona notte,

i vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno;
infuria, infuria, contro il morire della luce.

Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta
perché dalle loro parole non diramarono fulmini
non se ne vanno docili in quella buona notte.

I probi, con l'ultima onda, gridando quanto splendide
le loro deboli gesta danzerebbero in una verde baia,
s'infuriano, s'infuriano contro il morire della luce.

Gli impulsivi che il sole presero al volo e cantarono,
troppo tardi imparando d'averne afflitto il cammino,
non se ne vanno docili in quella buona notte.

Gli austeri, prossimi alla morte, con cieca vista accorgendosi
che occhi spenti potevano brillare come meteore e gioire,
s'infuriano, s'infuriano contro il morire della luce.

E tu, padre mio, là sulla triste altura maledicimi,
benedicimi, ora, con le tue lacrime furiose, te ne prego.
Non andartene docile in quella buona notte.
Infuriati, infuriati contro il morire della luce.

Maggio 1951

Dylan Thomas

venerdì 19 gennaio 2024

Il Mistero di Babaioba: La Genialità Incompresa dell'Inflessibilità

 


 In un mondo dominato da opinioni e punti di vista, c'è una figura che emerge tra gli altri, un faro luminoso di testardaggine e incrollabile convinzione: Babaioba. Conosciuta per la sua capacità di essere dura come una roccia e tagliente come una spada, è la regina incontrastata della testardaggine.

"Ho sempre ragione, anche quando sbaglio." Questa è la filosofia di vita di Babaioba, un mantra che segue fedelmente in ogni discussione, indipendentemente dalla sua conoscenza sull'argomento. I dibattiti con lei sono un'esperienza unica, simile a una partita di scacchi con una regina inarrestabile, pronta a conquistare ogni casella con la sua sicurezza impenetrabile.

L'abilità di Babaioba di difendere il suo punto di vista è leggendaria. Persino quando le prove sono contrarie o quando la logica sembra vacillare, trova un modo di rialzarsi, testa alta, e dichiarare trionfante: "Ecco perché avevo ragione fin dall'inizio!"

La sua testardaggine è come un'armatura impenetrabile, proteggendola da qualsiasi dubbio o incertezza. Alcuni potrebbero chiamarla cocciuta, ma lei preferisce definirsi "decisa" e "sicura di sé".

Eppure, in fondo al cuore, c'è un certo fascino nella sua irremovibilità . Mentre il mondo gira e cambia, lei rimane una costante, come un faro che guida le navi attraverso le tempeste dell'incertezza. E se dovessimo sbagliare a dubitare di lei, sarebbe solo un piccolo prezzo da pagare per godere del privilegio di assistere allo spettacolo della sua certezza indiscussa.

Nel regno delle persone ostinate, regna sovrana, una divinità di testardaggine in un mondo di mortali incerti. Nessun compromesso, nessun dubbio: solo la certezza ardente e come un'aragosta che non molla mai la presa.

La sua testa dura come il granito è diventata leggendaria, un'icona di persistenza tanto ammirevole quanto incomprensibile. "Io ho sempre ragione, punto" è il suo mantra , una dichiarazione di guerra intellettuale che scuote il terreno di ogni discussione.

Forse, sotto quella superficie apparentemente impenetrabile, c'è un cervello che è un maestro nell'arte di convincersi della propria infallibilità.

In un mondo in cui la flessibilità mentale è spesso considerata una virtù, lei si staglia come un capolavoro di cocciutaggine ben oltre l'immaginazione comune. "La flessibilità è sopravvalutata," proclama , mentre il resto del mondo cerca di piegarsi e adattarsi come canne al vento.

I detrattori potrebbero definirla cocciuta, ma preferisce considerarsi come una visionaria, un'avanguardia della verità in un mare di opinioni insulse. E se mai doveste dubitare della sua saggezza , ricordate che non è colpa sua se il mondo non è abbastanza evoluto da comprendere il suo genio.

Forse, un giorno, il mondo capirà il vero significato della sue inflessibili . O forse no. Ma una cosa è certa: Babaioba non cambierà mai idea al riguardo.

ciao Francesca



lunedì 25 dicembre 2023

NATALE

 


Se comandasse lo zampognaro

che scende per il viale,

sai che cosa direbbe

il giorno di Natale?

“Voglio che in ogni casa

spunti dal pavimento

un albero fiorito

di stelle d’oro e d’argento”.

Se comandasse il passero

che sulla neve zampetta

sai che cosa direbbe

con la voce che cinguetta?

“Voglio che i bimbi trovino,

quando il lume sarà acceso,

tutti i doni sognati,

più uno, per buon peso”.

Se comandasse il pastore

dal presepe di cartone

sai che legge farebbe

firmandola col lungo bastone?

“Voglio che oggi non pianga

nel mondo un solo bambino,

che abbiano lo stesso sorriso

il bianco, il moro, il giallino”.

Sapete che cosa vi dico

io che non comando niente?

Tutte queste belle cose

accadranno facilmente;

se ci diamo la mano

i miracoli si fanno

e il giorno di Natale

durerà tutto l’anno.


giovedì 20 luglio 2023

Melting Pot

 Mia nonna

non profumava di fiori
non sapeva di pollini, di bacche,
non ricordava nemmeno
l'odore più timido dell'orchidea,
il suo collo non ha mai conosciuto
la vaniglia
l'ambra
chanel.
Mia nonna era una che se dicevi
- la conosci l'acqua di rosa?
lei ti diceva
- ma che è st'acqua de rosa mo'?
lei conosceva la rosa,
quella vera, quella viva
petalo e spina,
l'acqua di rosa no, diceva
l'acqua di rosa ce la do io alla rosa,
diceva nonna.
Mia nonna profumava di ragù
la domenica,
ore e ore di sugo a fiamma lenta,
manovre di polso
occhiali appannati,
diceva che uomo e sugo vengono buoni
se non gli si spegne mai il fuoco,
la domenica
dove Dio ha riposato
lei è entrata in servizio
si è messa il grembiule
e ha servito il paradiso.
Mia nonna profumava di ragù
mi faceva assaggiare la pasta
e mi diceva
- tiè, assaggia tu, com'è?
mi ha educato così alla vita
pasta cruda, al dente, cotta e passata
dalla linea di una tagliatella
ho imparato
il cerchio della vita.
Mia nonna profumava di ragù,
oggi è domenica,
a fiamma lenta
la sento qui.
Gio Evan


venerdì 5 maggio 2023

Neruda

 Un giorno moriremo entrambi,

l’uno lontano dall’altra,
e nessuno si ricorderà più di noi.
Nessuno.
Nessuno si ricorderà
del nostro tempo insieme,
così breve, così eternamente breve,
da sembrare una vita.
Un giorno, non ci saremo più,
e chi si ricorderà di noi?
dei nostri primi giorni,
di te, di com’eri fragile e bianca,
e di me, che non parlarne è meglio?
Nessuno.
Un giorno, questo è certo,
non ci saremo più,
e chi potrà ricordarsi
del nostro piccolo mondo insieme?
così caldo, eppure così freddo,
così leggero, eppure così difficile
da levarsi di dosso?
Nessuno.
Solo io e te, ora, possiamo ricordare.
Dopo di noi, nessuno.
E sarà come se non fossimo mai stati.